top of page

STORIA

Il basenji è uno dei cani più antichi che si conoscano, forse il più antico.

Viene chiamato anche "cane di Cheope" per via delle raffigurazioni rinvenute appunto nella tomba del faraone egizio risalenti al 2600 a.c. Originario dello Zambia, pare che molti secoli fa fosse stato portato in dono dalle popolazioni locali ai potenti faraoni d'Egitto e che fosse entrato nelle grazie del Faraone per l'eccezionale capacità nella caccia.

Molte raffigurazioni risalenti a quel periodo ce lo raffigurano accucciato ai piedi del Faraone o impegnato in battute di caccia alla gazzella. Le proporzioni, i colori e addirittura la caratteristica campanella di legno con cui tuttora in Africa vengono adornati i basenji per essere individuati nella boscaglia, ce lo mostrano esattamente come lo vediamo oggi, senza che l'uomo sia riuscito a manipolarne l'estetica, la funzionalità e il carattere come ha fatto con altre razze...

Alcuni basenji sono stati dei veri e propri compagni di vita per il Faraone, tanto da raccontare le loro gesta nelle steli funerarie e venire seppelliti assieme a lui.

Dopo questo periodo di "benessere" e "popolarità" del basenji si sono perse le tracce, tanto da essere ritenuto appunto un cane estinto e chiamato per questo "Cane di Cheope".

In realtà, sopravvissuto nel centro dell'Africa in uno stato quasi selvatico, è stato riscoperto nel 1870 dagli esploratori inglesi presso alcune tribù della zona tra Sudan e Congo, dove veniva allevato con estrema cura per l'utilità nella caccia ai piccoli selvatici e ai roditori.

 

Nel 1895 viene importata la prima coppia di basenji (chiamati all'epoca terrier del Congo) in Europa, ma l'esperimento ebbe vita breve poichè entrambi morirono dopo poco a causa del cimurro.

Bisognerà aspettare fino al 1937 perchè due coppie di basenji fossero nuovamente esportate dalla patria d'origine, per andare in Inghilterra e in America.

La coppia inglese sopravvisse e diede inizio all'allevamento inglese, mentre la coppia americana ebbe meno fortuna e soltanto il maschio rimase vivo.

Nel 1941 una femmina andò a fare compagni al maschio sopravvissuto in America, dando vita ad un fiorente allevamento della razza, tanto che numerosi soggetti americani furono poi esportati in Canada, Australia e, per un apporto di nuovo sangue, anche in Inghilterra.

Oggi il basenji resta un cane per pochi estimatori, lontano dalle mode, allevato da veri estimatori rapiti dalla sua bellezza e dalle sue caratteristiche così uniche da non poter essere rinvenute in nessun'altra razza canina...

bottom of page